L’estate è il periodo per eccellenza del riposo, del defaticamento e dello svago. Anche i bambini in estate hanno bisogno di una pausa e quest’anno in modo particolare. Dopo la lunga fase di lock down, i bambini hanno bisogno di riprendere contatto con la loro dimensione, hanno bisogno di tornare ad essere bambini insieme ai loro coetanei. La nostra scuola dell’infanzia ha deciso, quindi, di organizzare un centro estivo per coloro che già frequentavano durante l’anno scolastico. Consapevoli che l’estate è un periodo qualitativamente differente rispetto al tempo scuola, abbiamo organizzato “altro”, cioè ci siamo dedicati ad attività che per ragioni diverse in inverno non si riesce a praticare. Pur essendo un luogo educativo, il Centro estivo è strutturato su una logica differente rispetto alla scuola, perché basato sul divertimento del singolo, pur nel rispetto dell’altro e delle regole. In questo senso il bambino vive liberamente e senza ansia, sperimentando e vivendo le attività in maniera più indipendente e autonoma. Il contesto fiabesco rende il tutto più misterioso ed accattivante e la curiosità di sapere che cosa succerà domani nutre l’aspettativa creando nei bambini il desiderio di tornare.
Inizia l’avventura!
E’ iniziato il centro estivo e ad attendere i bambini c’erano tante sorprese: tanti giochi da fare in giardino, la ginnastica mattutina per risvegliare i muscoli??️♀️, un sacco di scoperte, come la lumaca di Nicolò che si è dimostrato uno zoologo in erba e il taglia erba di Pierluigi, forse un futuro meccanico ??. Ma la scoperta più bella è stata la presenza di tante impronte di piedini colorati ?… di chi saranno state??
La storia che ci hanno raccontato le maestre parlava di folletti, che siano stati loro? Secondo noi si perché hanno lasciato anche la loro foto qua e là! E allora giochiamo con le loro impronte e lasciamo anche noi le nostre!
Un po’ di disegni all’ombra ?e poi il meritato pranzo ?, sempre fuori, come i pic-nic! ?
E’ iniziato il centro estivo e ad attendere i bambini c’erano tante sorprese: tanti giochi da fare in giardino, la ginnastica mattutina per risvegliare i muscoli??️♀️, un sacco di scoperte, come la lumaca di Nicolò che si è dimostrato uno zoologo in erba e il taglia erba di Pierluigi, forse un futuro meccanico ??. Ma la scoperta più bella è stata la presenza di tante impronte di piedini colorati ?, di chi saranno state??
La storia che ci hanno raccontato le maestre parlava di folletti, che siano stati loro? Secondo noi si perché hanno lasciato anche la loro foto qua e là! E allora giochiamo con le loro impronte e lasciamo anche noi le nostre!
Un po’ di disegni all’ombra ?e poi il meritato pranzo ?, sempre fuori, come i pic-nic! ?
Giovanni e il folletto dispettoso
Nel giardino di Giovanni c’è un cespuglio di biancospino. Tra le sue radici vivono quattro folletti: Tac, Tic, Toc, Tuc.
Ogni notte i folletti entrano in casa di Giovanni e si divertono a fare qualche dispetto (cosa volete, i folletti sono proprio delle birbe!). Si tratta perlopiù di dispettucci innocenti: di guai seri per fortuna non ne combinano mai.
Stamani, per esempio, quando la famiglia si riunisce per la colazione, Alice sbadiglia assonnata e tra uno sbadiglio e l’altro bofonchia:
«Questa notte non ho dormito bene. Mi ha svegliato un toc nell’armadio».
«È il legno che schiocca» risponde la mamma.
«È un folletto dispettoso» ribatte il nonno.
Papà, che ha sempre paura di arrivare tardi in ufficio, guarda la sveglia appesa alla parete e dice:
«È ancora indietro. Eppure ieri l’ho rimessa!»
«È la pila che è scarica» risponde la mamma.
«Sono due folletti dispettosi!» ribatte il nonno, convinto.
Martina, che è molto orgogliosa dei suoi riccioli bruni, si passa le dita tra i capelli ed esclama:
«Ahi! Sono tutti annodati».
«È perché non hai usato il balsamo» risponde la mamma.
«Sono tre folletti dispettosi!» insiste a ripetere il nonno.
Tutti guardano il nonno e tutti scuotono la testa: da quando la nonna se n’è andata, nonno Osvaldo è diventato ancora più strambo, poverino!
Tutti, fuorché Giovanni. Lui ai folletti e alle storie che il nonno conosce sul loro conto ci crede.
Non li ha mai visti, ma sa – glielo ha spiegato nonno Osvaldo – che i folletti sono alti poco più di cinque centimetri, hanno il naso molto lungo (così possono ficcarlo meglio negli affari degli uomini) e delle orecchie sporgenti e appuntite, che servono a sostenere il loro berrettino verde. Il berretto è molto importante e i folletti non possono abbandonarlo per nessuna ragione: l’energia, la voglia di burle e la magia di un folletto sono racchiuse proprio nel suo berretto.
Giovanni e il folletto dispettoso
Nel giardino di Giovanni c’è un cespuglio di biancospino. Tra le sue radici vivono quattro folletti: Tac, Tic, Toc, Tuc.
Ogni notte i folletti entrano in casa di Giovanni e si divertono a fare qualche dispetto (cosa volete, i folletti sono proprio delle birbe!). Si tratta perlopiù di dispettucci innocenti: di guai seri per fortuna non ne combinano mai.
Stamani, per esempio, quando la famiglia si riunisce per la colazione, Alice sbadiglia assonnata e tra uno sbadiglio e l’altro bofonchia:
«Questa notte non ho dormito bene. Mi ha svegliato un toc nell’armadio».
«È il legno che schiocca» risponde la mamma.
«È un folletto dispettoso» ribatte il nonno.
Papà, che ha sempre paura di arrivare tardi in ufficio, guarda la sveglia appesa alla parete e dice:
«È ancora indietro. Eppure ieri l’ho rimessa!»
«È la pila che è scarica» risponde la mamma.
«Sono due folletti dispettosi!» ribatte il nonno, convinto.
Martina, che è molto orgogliosa dei suoi riccioli bruni, si passa le dita tra i capelli ed esclama:
«Ahi! Sono tutti annodati».
«È perché non hai usato il balsamo» risponde la mamma.
«Sono tre folletti dispettosi!» insiste a ripetere il nonno.
Tutti guardano il nonno e tutti scuotono la testa: da quando la nonna se n’è andata, nonno Osvaldo è diventato ancora più strambo, poverino!
Tutti, fuorché Giovanni. Lui ai folletti e alle storie che il nonno conosce sul loro conto ci crede.
Non li ha mai visti, ma sa – glielo ha spiegato nonno Osvaldo – che i folletti sono alti poco più di cinque centimetri, hanno il naso molto lungo (così possono ficcarlo meglio negli affari degli uomini) e delle orecchie sporgenti e appuntite, che servono a sostenere il loro berrettino verde. Il berretto è molto importante e i folletti non possono abbandonarlo per nessuna ragione: l’energia, la voglia di burle e la magia di un folletto sono racchiuse proprio nel suo berretto.
Oggi i folletti ci hanno lasciato una sorpresa magica, si perché dovete sapere che i folletti hanno un cappello magico… I cappelli che i folletti hanno lasciato in giro, però, non funzionano con le maestre?, forse è perché sono grandi!? Scommettiamo che i cappellini fatti da noi che siamo piccini saranno invece veramente magici? Sicuramente una magia l’hanno fatta subito tirando fuori tantissima creatività.? Creatività e fantasia sono assolutamente due ingredienti essenziali perché avvengano le magie ?
Tuc, il folletto invisibile
Ora, mentre Tac, Tic e Toc corrispondono perfettamente alla descrizione del nonno, Tuc si differenzia un po’ dai fratelli. Tuc, infatti, è nato con un naso a patatina e delle orecchie piccine, cosicché il berretto gli scende sempre sugli occhi e finisce per impacciarlo nei movimenti, rendendolo molto, molto maldestro. Rendendolo, insomma, un folletto…imbranato!
E per un folletto imbranato non c’è gusto nemmeno a fare i dispetti.
«Ma quanto sei noioso, Tuc!» lo hanno rimproverato i fratelli, prima di tornarsene tra le radici del biancospino. «Che cosa ci vieni a fare nella casa degli uomini, se poi stai nascosto tutto il tempo?»
«Sono proprio un disastro!» si è scusato Tuc. «Un folletto come me…Ma sì, sarebbe meglio scomparire».
Pronunciate queste parole….puf! Ma dov’è Tuc? Non si è visto più, è diventato invisibile (come capita ai folletti che, quando si tratta di fare dispetti notturni, si nascondono).
Tuc, il folletto invisibile
Ora, mentre Tac, Tic e Toc corrispondono perfettamente alla descrizione del nonno, Tuc si differenzia un po’ dai fratelli. Tuc, infatti, è nato con un naso a patatina e delle orecchie piccine, cosicché il berretto gli scende sempre sugli occhi e finisce per impacciarlo nei movimenti, rendendolo molto, molto maldestro. Rendendolo, insomma, un folletto…imbranato!
E per un folletto imbranato non c’è gusto nemmeno a fare i dispetti.
«Ma quanto sei noioso, Tuc!» lo hanno rimproverato i fratelli, prima di tornarsene tra le radici del biancospino. «Che cosa ci vieni a fare nella casa degli uomini, se poi stai nascosto tutto il tempo?»
«Sono proprio un disastro!» si è scusato Tuc. «Un folletto come me…Ma sì, sarebbe meglio scomparire».
Pronunciate queste parole….puf! Ma dov’è Tuc? Non si è visto più, è diventato invisibile (come capita ai folletti che, quando si tratta di fare dispetti notturni, si nascondono).
Tuc, il folletto invisibile, ci ha insegnato che si può vedere anche senza usare gli occhi; possiamo usare le mani e con il tatto scoprire cose ruvide, cose lisce, cose morbide e cose dure….pronti allora ?? tutti alla ricerca e alla scoperta! ?
E poi? scopriamo gli oggetti invisibili,giochiamo a nascondino, diventiamo invisibili anche noi!
Tuc, il folletto invisibile, ci ha insegnato che si può vedere anche senza usare gli occhi, possiamo usare le mani e con il tatto scoprire cose ruvide, cose lisce, cose morbide e cose dure….pronti allora ?? tutti alla ricerca e alla scoperta! ? E poi? scopriamo gli oggetti invisibili,giochiamo a nascondino, diventiamo invisibili anche noi!
I folletti dispettosi hanno sporcato i tovaglioli di Tiziana e li hanno lasciati in giro per il giardino! Cosa possiamo fare? Laviamoli noi e poi li stendiamo al sole con le mollette!
E non si stancano mai di far dispetti! Hanno nascosto degli oggetti nel ghiaccio! Cosa troveremo?
Al lavoro, con pazienza sciogliamo i ghiaccioli per scoprire che cosa si nasconde al loro interno.
I folletti dispettosi hanno sporcato i tovaglioli di Tiziana e li hanno lasciati in giro per il giardino! Cosa possiamo fare? Laviamoli noi e poi li stendiamo al sole con le mollette!
E non si stancano mai di far dispetti! Hanno nascosto degli oggetti nel ghiaccio! Cosa troveremo?
Al lavoro, con pazienza sciogliamo i ghiaccioli per scoprire che cosa si nasconde al loro interno.
GLI AMICI FOLLETTI HANNO BISOGNO DI NOI!
Nel Parco dei Folletti, ogni giorno c’è una sorpresa. Abbiamo ricevuto posta! Di chi sarà questa lettera?? Gli amici folletti hanno bisogno di noi! Dovete sapere che loro abitavano in un albero che è stato tagliato ed erano rimasti senza casa!?
Per fortuna hanno trovato riparo negli alberi del nostro giardino, ma a questa nuova casa manca qualche cosa…
Pronti a dare una mano agli amici folletti? Il folletto falegname Gimbo ha preparato porte e finestre, a noi il compito di colorarle. Saranno contenti del nostro lavoro? Il giorno dopo una sorpresa ci attende. Ebbene, avevamo lasciato ad asciugare porte e finestre e…sorpresa! Il folletto falegname deve aver lavorato tutta la notte per montarle sulle case degli amici folletti. Infatti abbiamo provato a bussare alla porta, ma nessuno rispondeva forse sono andati a dormire tardi e avevano tanto sonno. Lasciamo la colazione fuori dalla porta, forse quando si sveglieranno avranno appetito.
Una casetta per gli amici uccellini
Ecco cosa abbiamo trovato in giardino…tante casette per gli uccellini appese agli alberi! Forse gli amici folletti vogliono dirci qualcosa : sicuramente anche gli uccellini hanno bisogno di una casa e visto che siamo tanto bravi a dipingere perché non aiutare anche loro? E allora…tutti all’opera!
L’AVVENTURA VOLGE AL TERMINE
E poi, perché non ci dimentichiamo delle belle giornate trascorse insieme, ci hanno anche donato un ricordino. Grazie folletti, ci mancherete!
GLI AMICI FOLLETTI HANNO BISOGNO DI NOI!
Nel Parco dei Folletti, ogni giorno c’è una sorpresa. Abbiamo ricevuto posta! Di chi sarà questa lettera? Gli amici folletti hanno bisogno di noi! Dovete sapere che loro abitavano in un albero che è stato tagliato ed erano rimasti senza casa!Per fortuna hanno trovato riparo negli alberi del nostro giardino, ma a questa nuova casa manca qualche cosa…
Pronti a dare una mano agli amici folletti? Il folletto falegname Gimbo ha preparato porte e finestre, a noi il compito di colorarle Saranno contenti del nostro lavoro? Il giorno dopo una sorpresa ci attende. Ebbene, avevamo lasciato ad asciugare porte e finestre e…sorpresa! Il folletto falegname deve aver lavorato tutta la notte per montarle sulle case degli amici folletti. Infatti abbiamo provato a bussare alla porta, ma nessuno rispondeva forse sono andati a dormire tardi e avevano tanto sonno. Lasciamo la colazione fuori dalla porta, forse quando si sveglieranno avranno appetito.
Una casetta per gli amici uccellini
Ecco cosa abbiamo trovato in giardino…tante casette per gli uccellini appese agli alberi! Forse gli amici folletti vogliono dirci qualcosa: sicuramente anche gli uccellini hanno bisogno di una casa e visto che siamo tanto bravi a dipingere perché non aiutare anche loro? E allora…tutti all’opera!
L’AVVENTURA VOLGE AL TERMINE
E poi, perché non ci dimentichiamo delle belle giornate trascorse insieme, ci hanno anche donato un ricordino. Grazie folletti, ci mancherete!