Il cervello dei bambini: una spugna linguistica
Nei primi anni di vita il cervello dei bambini è straordinariamente ricettivo. Le neuroscienze descrivono questa fase come una “finestra sensibile per il linguaggio”, un periodo che dura fino ai 6-7 anni in cui imparare nuove lingue avviene in modo naturale e spontaneo.
Durante questo tempo prezioso, i bambini sono in grado di distinguere e riprodurre con facilità i suoni di tutte le lingue del mondo. Con il passare degli anni, il cervello si “specializza” nella lingua madre e perde gradualmente questa capacità universale.
Ecco perché l’esposizione precoce all’inglese non è solo utile, ma profondamente benefica per lo sviluppo linguistico e cognitivo.
🎵 Il progetto “The sooner the better”
Alla scuola dell’infanzia proponiamo ogni anno il progetto “The sooner the better”, un percorso di avvicinamento alla lingua inglese pensato per i bambini di quattro e cinque anni.
Il progetto si basa sul metodo “WOW English”, ideato per favorire un apprendimento spontaneo attraverso il gioco e l’emozione.
Con l’aiuto dei simpatici personaggi Steve e Meggie, i bambini cantano, ascoltano storie, si muovono, ridono e partecipano attivamente: imparano l’inglese vivendolo, non solo ascoltandolo.
Le proposte sono sempre calibrate sull’età:
-
per i 4-5 anni, attività strutturate in brevi momenti ludici con canzoni, routine e sketch interattivi;
-
in primavera, il progetto si apre anche ai bambini di 3 anni e alla sezione primavera, con incontri più musicali e sensoriali, per un primo contatto leggero e divertente con la lingua.
Il cervello dei bambini: una spugna linguistica
Nei primi anni di vita il cervello dei bambini è straordinariamente ricettivo. Le neuroscienze descrivono questa fase come una “finestra sensibile per il linguaggio”, un periodo che dura fino ai 6-7 anni in cui imparare nuove lingue avviene in modo naturale e spontaneo.
Durante questo tempo prezioso, i bambini sono in grado di distinguere e riprodurre con facilità i suoni di tutte le lingue del mondo. Con il passare degli anni, il cervello si “specializza” nella lingua madre e perde gradualmente questa capacità universale.
Ecco perché l’esposizione precoce all’inglese non è solo utile, ma profondamente benefica per lo sviluppo linguistico e cognitivo.
🎵 Il progetto “The sooner the better”
Alla scuola dell’infanzia proponiamo ogni anno il progetto “The sooner the better”, un percorso di avvicinamento alla lingua inglese pensato per i bambini di quattro e cinque anni.
Il progetto si basa sul metodo “WOW English”, ideato per favorire un apprendimento spontaneo attraverso il gioco e l’emozione.
Con l’aiuto dei simpatici personaggi Steve e Meggie, i bambini cantano, ascoltano storie, si muovono, ridono e partecipano attivamente: imparano l’inglese vivendolo, non solo ascoltandolo.
Le proposte sono sempre calibrate sull’età:
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per i 4-5 anni, attività strutturate in brevi momenti ludici con canzoni, routine e sketch interattivi;
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in primavera, il progetto si apre anche ai bambini di 3 anni e alla sezione primavera, con incontri più musicali e sensoriali, per un primo contatto leggero e divertente con la lingua.
Perché “prima è meglio”
Il nostro obiettivo non è “insegnare l’inglese” in senso scolastico, ma creare familiarità e piacere verso una nuova lingua.
I bambini imparano senza ansia, attraverso il gioco, la relazione e la curiosità.
I benefici dell’approccio precoce sono molteplici:
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il cervello rimane più plastico e recettivo;
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l’apprendimento linguistico futuro risulta più rapido e naturale;
-
si sviluppano autostima e fiducia nella propria capacità di comunicare.
Come suggerisce il nome del progetto, “The sooner the better” — prima si inizia, meglio è! 🌟
Cosa dicono le neuroscienze
Numerosi studi confermano che i bambini esposti fin da piccoli a più lingue:
-
sviluppano maggiori connessioni neurali nelle aree del linguaggio;
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migliorano la flessibilità cognitiva e la capacità di concentrazione;
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acquisiscono una pronuncia più naturale e una sensibilità musicale verso i suoni linguistici;
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apprendono con maggiore facilità in età successive.
L’ascolto di una lingua straniera — anche senza comprenderne ancora il significato — attiva i neuroni specchio, che aiutano il cervello a imitare i modelli linguistici e a costruire familiarità con ritmi, accenti e intonazioni.
Quando i bambini “parlano in inglese” senza saperlo
Capita spesso che i bambini inventino parole o suoni che sembrano inglesi: è un segno positivo!
Si tratta di un gioco fonologico in cui il bambino esplora la musicalità della lingua e sperimenta il piacere di comunicare.
Dal punto di vista neuroscientifico, questi giochi:
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potenziano la discriminazione uditiva;
-
allenano i movimenti articolatori;
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favoriscono la memoria sonora e l’attenzione condivisa.
Se vostro figlio inventa parole o suoni che sembrano inglesi — anche se il suo inglese è un po’ “maccheronico” come si dice per scherzo — è un buon segno!
Sta giocando con i suoni e allenando il cervello al linguaggio.
👉 Anche “facendo finta”, il bambino sta imparando davvero!








