La caratteristica festa del nostro Patrono, a cui è anche dedicata la Chiesa Parrocchiale, rappresenta un appuntamento immancabile nella programmazione delle attività della nostra scuola. E’ un momento educativo coinvolgente per i bambini che esprimono il loro entusiasmo in una gara a chi interpreterà il cavaliere e chi il poverello nella consueta drammatizzazione del racconto.
I bambini vengono coinvolti anche in attività creative di difficoltà crescente a seconda dell’età.
Quest’anno realizziamo un bel San Martino con il colore del mantello che i bambini identificano subito con il ROSSO. La gioia più grande è però la decorazione che, in modo molto spartano, permetterà ai bambini di mangiare qualche caramella.
E’ l’occasione anche di gustare il tradizionale dolce di San Martino, biscotto di pasta frolla e caramelle offerto ai bambini ogni anno dal panificio del paese.
L’estate di San Martino sono 3 giorni e mezzo di clima quasi estivo. Secondo la leggenda, infatti, grazie al gesto di generosità di San Martino, le temperature diventarono miti per 3 giorni. E da allora, ogni anno, nei giorni intorno all’11 novembre, c’è una tregua dal freddo e le temperature si alzano. Col termine “estate di San Martino” si indica infatti quel periodo dell’autunno in cui, dopo le iniziali gelate e basse temperature, si verifica per alcuni giorni una condizione climatica di bel tempo. Quest’anno le gelate non le abbiamo viste, chissà che San Martino ci introduca all’autunno vero, senza piogge torrenziali ma con il giusto freddo che pian piano ci porterà al periodo natalizio.
Per raccontare la leggenda i bambini di 4 e 5 anni realizzano dei pannelli in piccoli gruppi dove i grandi stimolano i più piccoli a lavorare con maggiore accuratezza. C’è da decidere di che colore fare il cielo, i vestiti di Martino e del poverello… e il cavallo? Di che colore sarà?
Alla fine il lavoro sarà il frutto della collaborazione di più bambini che imparano a coordinarsi dovendo realizzare una storia unitaria.
Ma per conoscere la leggenda lasciamo la parola ai bambini che, nella loro semplicità, ci raccontano di San Martino e del suo poverino.
I bambini di 5 anni raccontano la leggenda di San Martino:
“San Martino era un cavaliere…stava galoppando sul suo cavallo stava andando a casa dalla mamma e il papà c’era freddo e…il cavaliere trovava un signore tutto nudo…era un poverello…
Il cavaliere va verso il poverello…e dopo San Martino prende la sua spada, si toglie il mantello e dopo lo spezza con la sua spada per darlo al poverello. Il poverello adesso non ha più freddo perché ha il mantello…e poi è uscito fuori il sole.”
I bambini di 4 anni raccontano:
“C’era una volta San Martino col suo calallo, stava calalcando e ha trovato un pororetto che era solo con i stracci. Poi San Martino gli ha detto: vuoi che ti do un poco di pesso del mio mantello? Allora ha tagliato un pesso di mantello e dopo è venuto il sole e lui si ha scaldato…è stato Papà Dio e gli angeli perché era bravo San Martino, era generoso e erano contenti!”
La caratteristica festa del nostro Patrono, a cui è anche dedicata la Chiesa Parrocchiale, rappresenta un appuntamento immancabile nella programmazione delle attività della nostra scuola. E’ un momento educativo coinvolgente per i bambini che esprimono il loro entusiasmo in una gara a chi interpreterà il cavaliere e chi il poverello nella consueta drammatizzazione del racconto.
I bambini vengono coinvolti anche in attività creative di difficoltà crescente a seconda dell’età.
Quest’anno realizziamo un bel San Martino con il colore del mantello che i bambini identificano subito con il ROSSO. La gioia più grande è però la decorazione che, in modo molto spartano, permetterà ai bambini di mangiare qualche caramella.
E’ l’occasione anche di gustare il tradizionale dolce di San Martino, biscotto di pasta frolla e caramelle offerto ai bambini ogni anno dal panificio del paese.
L’estate di San Martino sono 3 giorni e mezzo di clima quasi estivo. Secondo la leggenda, infatti, grazie al gesto di generosità di San Martino, le temperature diventarono miti per 3 giorni. E da allora, ogni anno, nei giorni intorno all’11 novembre, c’è una tregua dal freddo e le temperature si alzano. Col termine “estate di San Martino” si indica infatti quel periodo dell’autunno in cui, dopo le iniziali gelate e basse temperature, si verifica per alcuni giorni una condizione climatica di bel tempo. Quest’anno le gelate non le abbiamo viste, chissà che San Martino ci introduca all’autunno vero, senza piogge torrenziali ma con il giusto freddo che pian piano ci porterà al periodo natalizio.
Per raccontare la leggenda i bambini di 4 e 5 anni realizzano dei pannelli in piccoli gruppi dove i grandi stimolano i più piccoli a lavorare con maggiore accuratezza. C’è da decidere di che colore fare il cielo, i vestiti di Martino e del poverello… e il cavallo? Di che colore sarà?
Alla fine il lavoro sarà il frutto della collaborazione di più bambini che imparano a coordinarsi dovendo realizzare una storia unitaria.
Ma per conoscere la leggenda lasciamo la parola ai bambini che, nella loro semplicità, ci raccontano di San Martino e del suo poverino.
I bambini di 5 anni raccontano la leggenda di San Martino:
“San Martino era un cavaliere…stava galoppando sul suo cavallo stava andando a casa dalla mamma e il papà c’era freddo e…il cavaliere trovava un signore tutto nudo…era un poverello…
Il cavaliere va verso il poverello…e dopo San Martino prende la sua spada, si toglie il mantello e dopo lo spezza con la sua spada per darlo al poverello. Il poverello adesso non ha più freddo perché ha il mantello…e poi è uscito fuori il sole.”
I bambini di 4 anni raccontano:
“C’era una volta San Martino col suo calallo, stava calalcando e ha trovato un pororetto che era solo con i stracci. Poi San Martino gli ha detto: vuoi che ti do un poco di pesso del mio mantello? Allora ha tagliato un pesso di mantello e dopo è venuto il sole e lui si ha scaldato…è stato Papà Dio e gli angeli perché era bravo San Martino, era generoso e erano contenti!”