Si può parlare di morte con i bambini? Di sicuro non si può fare finta che non ci sia, sarebbe una grande bugia.
I bambini, emozionali e non razionali, hanno bisogno di essere rassicurati attraverso le nostre emozioni. A volte pensiamo, ingiustamente, che siano troppo piccoli e che parlarne rovini la loro spensieratezza.
Gli adulti per primi tendono a “dissociarla” dalla vita senza considerare che, invece, rappresenta l’altra faccia della vita stessa.
In quanto credenti, dovrebbe rincuorarci l’idea che le persone che non ci sono più non sono sparite per sempre, ma sono accanto al Signore ed un giorno le rivedremo.
Per ogni creatura c’è un tempo felice da passare nel mare d’acqua e uno ancor più felice da passare nel mare del cielo.
L’attività che abbiamo pensato per la “Commemorazione dei defunti” ha lo scopo di accompagnare i bambini ad intuire il significato di questa ricorrenza.
Si può parlare di morte con i bambini? Di sicuro non si può fare finta che non ci sia, sarebbe una grande bugia.
I bambini, emozionali e non razionali, hanno bisogno di essere rassicurati attraverso le nostre emozioni. A volte pensiamo, ingiustamente, che siano troppo piccoli e che parlarne rovini la loro spensieratezza.
Gli adulti per primi tendono a “dissociarla” dalla vita senza considerare che, invece, rappresenta l’altra faccia della vita stessa.
In quanto credenti, dovrebbe rincuorarci l’idea che le persone che non ci sono più non sono sparite per sempre, ma sono accanto al Signore ed un giorno le rivedremo.
“Per ogni creatura c’è un tempo felice da passare nel mare d’acqua e uno ancor più felice da passare nel mare del cielo.”
L’attività che abbiamo pensato per la “Commemorazione dei defunti” ha lo scopo di accompagnare i bambini ad intuire il significato di questa ricorrenza.
Il pesciolino Lino impara che gli amici del mare che non ci sono più vanno a vivere una “vita nuova” nel mare del cielo. Ognuno di loro è una stella che ci sta vicina in un modo speciale…
Con i bambini prepariamo una piccola stella in cartoncino, luminosa e sorridente. Vuole essere un simbolo che ci ricorda qualcuno che non c’é più ed è “volato nel mare del cielo”.
A completamento dell’attività, con l’aiuto dei genitori i bambini daranno un nome alla STELLA PIU’ LUMINOSA proprio come ha fatto il pesciolino Lino.
ADATTAMENTO DEL RACCONTO DI COSETTA ZANOTTI “IL MARE DEL CIELO”
IL MARE DEL CIELO
Lino è un pesciolino che guizza spensierato nel mare insieme ai suoi amici.
“Non c’è nulla di meglio che nuotare tra le onde blu insieme ai miei amici!”, pensa Lino.
Dalle sue lunghe nuotate, giù negli abissi profondi del mare, Lino riesce a vedere il cielo azzurro e la luce del sole. La mamma gli ha insegnato che lassù, nel mare del cielo, vivono gli amici che non possono più nuotare con lui nel mare: lo squalo, la balena e il signor Tonno.
«Perché tanti nostri amici sono già andati nel mare del cielo e noi non siamo ancora partiti, mamma?» Un giorno chiede Lino alla sua mamma.
«Per ognuno di noi c’è un tempo felice per poter nuotare qui insieme nel mare e un altro per poter partire e nuotare nel mare del cielo. Bisogna solo aspettare il momento opportuno» Risponde la mamma, sorridendo al piccolo Lino.
Lino è un pesciolino curioso e ha una particolare passione per le stelle marine. Rosse, gialle, blu, grandi e piccole. A Lino piacciono tutte le stelle marine e spesso aiuta il vicino di casa Luccio il cavalluccio marino con il suo allevamento. Quindi, anche quel giorno, dopo quella singolare domanda, Lino saluta la mamma scoccando un bacio di bollicine e si affretta per andare a giocare con i suoi amici sulla superficie dell’acqua, prima di andare a trovare l’amico Luccio.
Guardando il cielo insieme agli altri pesciolini, Lino vede una scia luminosa attraversare il cielo arancione. Esclama:
«Il mio papà dice sempre che ogni volta che si vede una luce brillante nel cielo, nasce una nuova stella del cielo! Devo andare a dirlo a Luccio che lui se ne intende di stelle!» Gli amici lo salutano allegri mentre lo vedono sfrecciare con la sua codina verso la casa dell’amico.
Quando arriva da Luccio il cavalluccio, lo accoglie la moglie con un lungo sospiro.
«Ciao Luccia, dov’è Luccio! È in casa? È nata una nuova stella del cielo e ho pensato che Luccio poteva aiutarmi a scegliere il nome giusto per lei. Sapessi quant’è bella!» La moglie del cavalluccio guarda Lino sorridendo triste e dice, con una voce flebile flebile:
«Luccio è andato di persona ad accogliere quella nuova stella del cielo, piccolo Lino»
«Ah bene, e quando torna? Dovrà fermarsi molto?» Chiede Lino.
«E’ stato chiamato lassù per sempre» dice triste la cavalluccia marina.
Lino si sente triste e chiede: «Non lo vedremo mai più? Come faremo senza di lui? perché se n’è andato? Non ci vuole più bene?» Chiede a bassa voce.
«Niente di tutto ciò» dice Luccia «Per andare nel mare del cielo bisogna aspettare ed essere chiamati»
«Il signor Tonno è finito nella pancia del signor Squalo» Risponde Lino «Che io sappia non ha ricevuto nessuna chiamata!»
«Non importa se è finito nella pancia dello squalo. Di lui si sa che è stato chiamato dal gabbiano del vento!»
Lino si sente ancora più triste perché non potrà più nuotare e parlare con il suo amico Luccio e ha paura di essere rimasto da solo.
Luccia lo rassicura e gli dice che Luccio starà loro vicino in un modo speciale. Il pesciolino adesso sa dov’è il suo amico cavalluccio, cerca la stella appena nata nel mare del cielo, quella a cui voleva dare un nome insieme all’amico.
«Ecco Luccio, eccolo! È là! E’ la stella che risplende più di tutte le altre. La chiamerò Stella Luccio»
Passano molti anni, Lino diventa un vecchio pesce astronomo e giunge anche per lui il giorno del grande incontro con il gabbiano del vento. Insieme volano verso il grande mare del cielo. Lino continua a fissare la Stella Luccio che per tutti quegli anni gli ha fatto compagnia. Finalmente arrivato nel mare del cielo, rivede tutti coloro che ha amato e, primo fra tutti, rivede il suo amico Luccio.